Registrazione, Autorizzazione, Valutazione delle sostanze chimiche
Il REACH è il nuovo Regolamento Europeo che disciplina l'utilizzo delle sostanze chimiche e costituisce uno dei maggiori archivi legislativi: il suo campo di applicazione copre circa 30.000 diverse sostanze esistenti. Per sostanze il REACH intende sia i composti di preparati chimici che i contenuti di articoli commerciali.
Il REACH coinvolge aspetti socio-economici, di salute, di protezione per i consumatori, per i lavoratori e per l’ambiente. Il Regolamento REACH prevede la costituzione di un organo preposto alla registrazione, all’autorizzazione, alla valutazione e alla restrizione delle sostanze chimiche: tale organo è costituito dall’Agenzia Europea per le sostanze chimiche. L'Agenzia gestirà tutti gli aspetti tecnici, scientifici e amministrativi del Regolamento REACH, fornendo agli stati membri e alle Istituzioni europee consulenza scientifica sulle questioni riguardanti le sostanze chimiche.
L'Agenzia inoltre istituirà un Albo dove saranno registrate le sostanze nocive e quelle alternative. In questo modo, il Regolamento REACH intende formare un sistema semplice e armonico affinché le registrazioni possano essere consultate dalle Industrie e dagli stati membri. Ogni fabbricante di sostanze chimiche avrà l'obbligo di notificare all’Agenzia l’identità dell’impresa, l’identità della sostanza e l’etichetta di pericolo.
Essa è soggetta a riesame ogni 5 anni.
Il REACH viene applicato:
Il REACH non viene applicato a:
L'Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) ha effettuato una lista di sostanze (candidate list) rischiose per la salute e per l'ambiente: Lista ufficiale delle sostanze rischiose publicate dall'ECHA
Ricordiamo che l'inclusione di una sostanza nella candidate list comporta, per i produttori e importatori di articoli contenenti tale sostanza, l'obbligo di notifica prevista dall'art. 7 comma 2 del REACH, entro 6 mesi dalla data di inclusione stessa.
Abbiamo redatto una mini guida per rendervi più chiaro il regolamento, scaricabile qui a fianco in formato pdf.
La proposition 65, il cui "vero" nome è California Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act, è una legge californiana nata per iniziativa popolare nel 1986 con lo scopo di proteggere le persone dalla presenza, nelle acque destinate al consumo umano e nelle loro fonti, di sostanze tossiche, mutagene e cancerogene.
La legge promuove la redazione di un elenco di sostanze ritenute pericolose; attualmente nella lista sono oltre 800 ma la lista è periodicamente aggiornata in funzione di nuovi dati. In virtù di questa legge, qualsiasi azienda produttrice con più di 9 dipendenti, per immettere i propri prodotti in commercio ha l'obbligo di valutare l'eventuale presenza di sostanze pericolose e darne evidenza al consumatore mediante l'apposizione, sul prodotto stesso, di appositi segnali di allarme con cui i consumatori americani stanno imparando a convivere.
La proposition 65 infatti non vieta l'impiego di sostanze ritenute pericolose ma impone l'obbligo di informare adeguatamente il consumatore in modo che lo stesso sia conscio dell'eventuale rischio a cui è sottoposto acquistando il bene in questione.
L'applicazione della normativa e la supervisione sulle sostanze pericolose nonché la redazione della suddetta lista è a cura di un ente statale californiano, l’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA).
La proposition 65 si rivolge direttamente ai produttori, anche se stranieri, ritenendoli direttamente responsabili per le violazioni delle disposizioni ivi contenute.
La responsabilità del produttore deriva infatti semplicemente dalla circostanza di avere fabbricato un prodotto che è stato posto in commercio in California.
La presenza conclamata di sostanze presenti nella lista delle sostanze chimiche pericolose impone quindi l'obbligo al produttore di scegliere la via migliore per non incorrere in sanzioni pesanti ed in particolare il produttore può: apporre un warning corretto sul prodotto, sostituire la sostanza incriminata con altre ritenute non pericolose o dimostrare che il livello espositivo per il consumatore, nell'intera vita del prodotto, sia inferiore al livello ritenuto di sicurezza (safe harbor level).
Quello che rende difficoltoso percorrere la strada della stima del livello espositivo in ambito tessile è l'impossibilita' di stimare l'esposizione media del consumatore al prodotto. I limiti espositivi di sicurezza stimati sono infatti espressi in mg/l considerando che la somministrazione debba accadere per ingestione diretta. Un prodotto tessile, o i suoi contaminanti, tuttavia non possono essere assimilati evidentemente per ingestione ma eventualmente per cessione o, indirettamente, per perdita in acque di lavaggio e successiva ingestione.
La giusta trattazione del prodotto tessile, come veicolo per l'immissione in commercio di sostanze pericolose, deve quindi necessariamente passare attraverso la conoscenza delle sostanze in esso contenuto con particolare attenzione a quelle che, nella lista redatta dal OEHHA, possono ragionevolmente rientrare nel campo di applicazione tessile.
Una volta evidenziata la possibile pericolosità del contaminante eventuale presente sul prodotto da immettere in commercio, si dovrà procedere alla corretta indicazione di pericolo conformemente alle indicazioni di legge.
Lab Solution si pone come partner esperto per individuare le indagini che occorre attuare, in base al prodotto tessile da immettere in commercio, per poter adeguatamente individuare eventuali pericoli e per poter meglio adempiere agli obblighi legislativi.
Nella vita quotidiana ci troviamo costantemente in contatto con sostanze nocive, che possono causare danni sia a noi che all'ambiente. Queste sostanze le ritroviamo anche nel mondo del tessile, che sta operando per migliorare sempre più i propri prodotti. Lo stato cinese, una delle piazze piu' produttive del settore, ha creato la normativa GB 18401 per regolamentare i tessuti in commercio nel proprio territorio.
I tessuti sono divisi per categorie:
Per visualizzare i requisiti dela GB 18401 scarica la tabella allegata in formato pdf.
Il KATS (Korean Agency for Technology and Standards) dal 1 Luglio 2009 ha unificato 13 marchi di certificazione esistenti creando il marchio KC (Korean Certification), effettivo dal 1 gennaio 2010.
Self-Regulatory Safety confirmation:
prodotti tessili per bambini fino a 36 mesi: abbigliamento esterno, intimo scarpe, bavaglini, cappelli, camicie, abiti, biancheria da letto etc..
Eccezioni:
Safety Quality labelling: